Sensibilizzare e coinvolgere le nuove generazioni in un progetto di cura del patrimonio ambientale. Coltivare e aiutare le foreste della Riserva di Biosfera a resistere agli effetti del cambiamento climatico per garantire alle generazioni presenti e future i benefici offerti dalla natura.

Dalle foreste d’Appennino ai vivai scolastici: un piccolo impegno per un grande futuro. Ogni vivaio, collocato in una zona accessibile e luminosa della scuola, diventa un “luogo vivo”, attorno al quale si costruiscono momenti educativi, scientifici e relazionali. Ciascuno è dotato di sensori ambientali per il controllo di temperatura e umidità, con l’obiettivo di introdurre i bambini all’uso consapevole delle tecnologie nella gestione sostenibile delle risorse.

Il momento migliore per piantare un albero era vent’anni fa.
Il secondo momento migliore è adesso.

— Confucio —

Attualmente, il progetto coinvolge direttamente 10 scuole primarie appartenenti ai Comuni di Castellarano, Castelnuovo Rangone, Fiorano Modenese, Formigine, Maranello e Sassuolo. In queste scuole partecipano 30 classi, per un totale di circa 690 alunni, accompagnati dai rispettivi insegnanti e dirigenti scolastici. Indirettamente sono coinvolte anche le famiglie, che vengono continuamente aggiornate sullo sviluppo del progetto e potranno diventare in futuro parte attiva dello stesso.

Ogni classe ha la possibilità di partecipare a due incontri formativi e ad una uscita nel territorio della Riserva di Biosfera Appennino Tosco-Emiliano, durante i quali i bambini e le bambine possono imparare a riconoscere i benefici che le foreste forniscono a vantaggio delle singole persone e della collettività, valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo per minimizzare gli impatti, mitigando il cambiamento climatico in pianura e far crescere il patrimonio forestale in montagna e stimolare il concetto di «prendersi cura» delle foreste, contribuendo a diffondere una cultura della sostenibilità.

I soggetti coinvolti

Semi di Futuro è un progetto fortemente radicato nel territorio, che si fonda su una rete collaborativa ampia e articolata. Il coinvolgimento diretto di molteplici attori locali è essenziale per garantirne la riuscita e per diffondere, in modo concreto e capillare, la cultura della sostenibilità.

Gli istituti scolastici non sono solo beneficiari del progetto, ma veri e propri partner educativi: ospitano i microvivai, coordinano le attività didattiche e facilitano il dialogo con famiglie e territorio.

Gli insegnanti svolgono un ruolo strategico. Sono coinvolti in incontri di formazione e collaborano attivamente con gli educatori ambientali durante i laboratori in aula. Un elemento distintivo del progetto è l’organizzazione diffusa e partecipata della gestione dei microvivai.

Ogni tavolo-vivaio, denominato “Grow”, viene collocato in una zona accessibile e luminosa della scuola e diventa un “luogo vivo”, attorno al quale si costruiscono momenti educativi, scientifici e relazionali. Essi sono dotati di sensori ambientali per il controllo di temperatura e umidità, con l’obiettivo di introdurre i bambini all’uso consapevole delle tecnologie nella gestione sostenibile delle risorse.

La manutenzione delle piantine (innaffiature, controlli, registrazione delle osservazioni) è affidata a una rotazione settimanale di studenti e classi, promuovendo il senso di responsabilità individuale e collettiva.

Semi di Futuro è pensato come un modello replicabile: l’obiettivo per i prossimi anni è ampliare la rete delle scuole aderenti, favorire la disseminazione delle buone pratiche già attivate e promuovere una cultura della sostenibilità radicata nel fare, nella cura e nella relazione con il territorio.

Il progetto è reso possibile
grazie alla collaborazione tra tre attori principali

L’impegno di Iris Ceramica Group per un futuro migliore inizia già dai primi anni ’70, quando l’equazione “Economia=Ecologia” viene affissa lungo le linee produttive delle fabbriche, rimanendo ancora oggi la sintesi che ricorda a tutti che il rispetto della natura è un punto di riferimento irrinunciabile.
 Eredità di quel messaggio e della responsabilità nei confronti di ambiente e territorio, nel 2019 nasce la Fondazione Iris Ceramica Group. Ente no profit che individua nella sostenibilità e nella solidarietà i valori cui indirizzare l’impegno per la costruzione di un futuro possibile, sicuro e inclusivo, la Fondazione è espressione e fonte di ispirazione del Codice Etico e valoriale condiviso da tutti i Brand del Gruppo.
 L’impegno costante della Fondazione per un futuro migliore si concretizza attraverso iniziative di integrazione sociale, di promozione culturale e di protezione ambientale. Semi di Futuro rappresenta per la Fondazione un progetto simbolico, che unisce azione concreta, educazione e coinvolgimento territoriale, in linea con la visione di un futuro sostenibile per le comunità e per il Pianeta.

Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano è l’ente ideatore del progetto. Dal 2015, il territorio del Parco è riconosciuto come Riserva di Biosfera UNESCO nell’ambito del programma “Man and the Biosphere” (MAB). Questa designazione riflette l’alto valore ecologico e culturale dell’area, che si estende su 80 comuni e quasi 500.000 ettari. Il Parco promuove una gestione integrata del territorio che coniuga la tutela degli ecosistemi e della biodiversità con uno sviluppo sostenibile a beneficio delle comunità locali. Con Semi di Futuro, il Parco contribuisce alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sulle sfide climatiche e sull’importanza di una gestione responsabile delle risorse naturali.

La Lumaca, cooperativa sociale fondata nel 1979, è partner tecnico del progetto. Specializzata in educazione e comunicazione ambientale, cura la progettazione e la realizzazione delle attività didattiche nelle scuole, con un approccio partecipativo e inclusivo rivolto a studenti, insegnanti e famiglie. Questa sinergia rappresenta un modello efficace di collaborazione tra enti istituzionali, organizzazioni e comunità educative, orientato alla costruzione di un futuro più consapevole e resiliente. Insieme, questi attori contribuiscono a un modello educativo replicabile, capace di unire scuole, enti pubblici e comunità locali in un’azione concreta di contrasto al cambiamento climatico.

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